LETTERA A PAOLO FRESU DALL’ASSOCIAZIONE SARDEGNA PALESTINA E BDS

Caro Paolo ci rincresce che non abbia aderito alla campagna per i boicottaggio culturale e artistico di Israele, per il concerto, ma abbiamo apprezzato la tua sensibilità per la causa palestinese, per la condizione di oppressione in cui versa il popolo e per il suo diritto a vivere nel proprio Stato e vedersi garantiti i diritti. Ancor di più abbiamo apprezzato il tuo impegno a monitorare con attenzione la situazione in relazione a futuri inviti. Durante il tuo soggiorno a Gerusalemme , territorio occupato riconosciuto come tale dal diritto internazionale, avrai modo certamente di verificare in prima persona le grandi contraddizioni che attraversano questa città. Potrai infatti vedere il muro dell’apartheid che separa gli esseri umani sulla base dell’appartenenza etnica, l’esproprio delle case dei palestinesi di Gerusalemme e la loro espulsione, la confisca dei terreni recentemente destinati alla costruzione di nuovi insediamenti di colonie. Come già saprai, anche attraverso i contatti con i tuoi colleghi musicisti palestinesi, la condizione di difficoltà e di limitazione della libera circolazione impedisce di fatto l’espressione artistica e culturale e la possibilità di condividere le esperienze. Questa vicenda ha sicuramente avuto il merito, pur in disaccordo con la tua scelta, di aprire anche nella nostra isola un dibattito sugli strumenti della solidarietà internazionale, sul ruolo pubblico e la responsabilità che artisti, intellettuali, musicisti debbono avere di fronte al “mondo grande e terribile”.

Sardegna Palestina e BDS