La settimana in Palestina

Questa è la traduzione del resoconto settimanale curato dall’IMEMC (International Middle East Media Center). La settimana va dal sabato al venerdì quindi questa va da sabato 28 maggio a venerdì 3 giugno. Per non incorrere in confusioni temporali aggiungeremo a fianco del giorno di cui si parla la data che non compare nel report originale. Come associazione Sardegna Palestina cercheremo di farvi trovare ogni settimana il report settimanale tradotto. Buona lettura  Il link è http://imemc.org/article/this-week-in-palestine-week-22-2016/?utm_source=dlvr.it&utm_medium=twitter e si può ascoltare su soundcloud al  https://soundcloud.com/ghassan-bannoura/this-week-in-palestine-week-22-2016

 

 

L’attività non violenta

Cominciamo il nostro resoconto settimanale  come al solito con le attività non violente organizzate in Cisgiordania (West Bank). Venerdì (03/06/16) soldati israeliani hanno attaccato la manifestazione  settimanale pacifica nel villaggio di Al Nabi Saleh al centro della Cisgiordania . Molti residenti e i loro sostenitori sia internazionali che israeliani sono ricorsi a trattamenti medici  per gli effetti di inalazione di gas lacrimogeni. Le truppe hanno attaccato la protesta all’ingresso del paese con proiettili veri, gas lacrimogeni e proiettili di acciaio ricoperti di gomma. Successivamente  hanno fatto irruzione e sparato gas lacrimogeni contro le  case dei residenti, ed anche molti abitanti sono stati trattati per gli effetti di inalazione di gas lacrimogeni.

Nei vicini  villaggi di Bil’in e Ni’lin, non appena i manifestanti hanno raggiunto il cancello del muro che separa gli agricoltori locali dalle loro terre i soldati  hanno attaccato i manifestanti. bilinAnche qui molti manifestanti hanno subito gli effetti dei gas lacrimogeni e sono stati trattati dai medici locali. A Bil’in alcuni alberi di ulivo hanno preso fuoco in seguito ai  lacrimogeni sparati dalle truppe israeliane.

Nel nord della Cisgiordania nel villaggio di Kufr Ka Dum nello stesso momento  molti civili sono ricorsi a trattamenti medici sempre per gli effetti di inalazione di gas lacrimogeni sparati dalle truppe israeliane che hanno attaccato la protesta settimanale organizzata dagli abitanti del villaggio .

Sempre venerdì (03/06/16), a Betlemme, almeno 400 attivisti palestinesi ed israeliani hanno marciato sulla road 60, la strada dei coloni, contro l’occupazione israeliana e la violenza che questa comporta. La protesta è stata organizzata da  movimento Combattenti per la Pace (un gruppo non violento dove militano palestinesi ed israeliani ndt) . Si sono uniti alla protesta anche parlamentari israeliani di sinistra.

 

L’attività politica

Venerdì scorso (03/06/16)  si è aperta a Parigi  la conferenza internazionale voluta dalla Francia con la partecipazione dei principali attori internazionali, tra cui Washington, Unione Europea ed altri paesi arabi, tra cui l’Egitto, la Giordania e l’Arabia Saudita. La Francia sostiene che la conferenza è un tentativo di far superare  la fase di stallo  in Medio Oriente e dovrebbe favorire la ripresa dei negoziati tra israeliani e palestinesi.

Sia Israele che la Palestina non hanno preso parte alla conferenza. Israele aveva in precedenza rifiutato  gli accordi di pace francesi  dicendo che il solo modo per rilanciare la pace sono  i negoziati incondizionati ed  unilaterali con i palestinesi.

L’Autorità palestinese ha approvato  la conferenza, ma  una serie di fazioni politiche palestinesi, compresa la Jihad islamica, Hamas, Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina e il Fronte Democratico per la Liberazione della Palestina, ha respinto la conferenza. Le fazioni sostengono che far rivivere i negoziati di pace sulla base di  iniziative futili, metterebbe a repentaglio i diritti legittimi basilari dei palestinesi , tra cui il diritto al ritorno alla Palestina storica.

L’ Unione europea intanto avverte che gli accordi di pace di Oslo del 1993, sono al  collasso, a meno che non vi si un  genuino intervento dei principali attori internazionali.

 

Cosa è successo in Cisgiordania e Gaza

Questa settimana i soldati israeliani hanno ucciso una donna palestinese ad un posto di blocco della Cisgiordania,  la marina militare di Israele ha aumentato gli attacchi contro i pescatori a Gaza. Corrispondenza di Ghassan Bannoura di IMEMC :

Giovedi (02/06/16) scorso  Ansar Harsha di 25 aa,  è stata uccisa dai soldati Israeliani ad un posto di blocco vicino a Tulkarem nel nord della Cisgiordania.posto di blocco L’esercito israeliano ha affermato che la donna uccisa “ha tentato di pugnalare un soldato,” prima che venisse colpita e ferita gravemente (da altra fonte IMEMC si apprende che i soldati non hanno permesso che venisse soccorsa) . Un testimone oculare ha detto ai media locali che un ufficiale dell’esercito ha aperto il fuoco sulla donna  mentre lei era a più di tre metri dai soldati. L’esercito israeliano ha detto che tra i suoi soldati non ci sono stati feriti.

Inoltre, l’esercito israeliano ha  invaso  Venerdì(03/06/16)  all’alba, la città del nord di Nablus, ci sono stati scontri con molti giovani locali. Negli scontri  i soldati hanno ferito   due palestinesi con munizioni vere, ed uno di loro è stato colpito alla testa ed è in pericolo di vita. In un’altra invasione, a Qalqilya, nel nord della Cisgiordania occupata, i soldati israeliani hanno sparato e ferito, Martedì notte (31/05/16), due palestinesi.

Durante le incursioni delle truppe israeliane nelle comunità della Cisgiordania  e di Gerusalemme occupata questa settimana sono stati rapiti  almeno 99 palestinesi. Tra i rapiti c’erano 19 bambini.

Martedì (31/05/16), nella Striscia di Gaza un pescatore è stato colpito e ferito dal fuoco della marina israeliana. Altri quattro sono stati rapiti dopo che le navi militari li hanno attaccati in acque territoriali di Gaza, vicino alla costa nella zona di Wadi Gaza a sud-ovest della città di Gaza. Sempre  Martedì(31/05/16),  ed anche  Giovedi (02/06/16) sono stati segnalati altri attacchi della marina israeliana costringendo i pescatori a tornare a riva. Gli attacchi si sono intensificati dopo che Israele, in modo unilaterale, ha ridotto la zona di pesca nelle acque territoriali di Gaza a soli sei miglia nautiche. Questo  in tutte le acque di Gaza, dal nord sino alle zone meridionali della regione costiera. Nel marzo scorso  Israele aveva deciso  di aumentare a nove miglia nautiche  la zona di pesca nell’area che si estende dalla zona umida della Gaza Valley verso  la parte più meridionale della regiopescatorene costiera,  ma ha mantenuto la zona nel nord di Gaza a sei miglia nautiche.

Sempre a Gaza Domenica(29/05/16), Martedì (31/05/16),  e Mercoledì (01/06/16), i soldati israeliani di stanza vicino ai confini meridionali e settentrionali della regione costiera hanno aperto il fuoco contro contadini palestinesi costringendoli a lasciare i loro campi.

Questo è tutto per questa settimana