La settimana in Palestina (23/07 – 29/07)


Attività non violenta

Cominciamo il nostro report settimanale, come al solito con le attività non violente organizzate in Cisgiordania. A Kufr Qaddum, villaggio nel nord della Cisgiordania, le truppe israeliane hanno attaccato i manifestanti. Molti abitanti sono ricorsi a trattamenti sanitari a causa degli effetti dei gas lacrimogeni. Attacchi durante le proteste anche nei villaggi di Bil’in e Ni’lin,kufur kadum come sempre appena i manifestanti hanno raggiunto il cancello del muro che separa gli agricoltori locali dalle loro terre. A Ni’lin un giovane è stato ferito al braccio, anche qui i manifestanti sono dovuti ricorrere a trattamenti sanitari per gli effetti di inalazione di gas lacrimogeni. A Bil’in, le truppe israeliane durante la protesta hanno arrestato un manifestante internazionale ed un giovane palestinese. Presso il vicino villaggio di Nabi Saleh, le truppe hanno attaccato i manifestanti all’ingresso del paese. I soldati israeliani hanno sparato diversi colpi di proiettili di acciaio rivestiti di gomma e gas lacrimogeni contro i manifestanti e le case vicine. Anche qui, come sempre accade, molti residenti hanno subito gli effetti di inalazione di gas lacrimogeni.

 

Attività Politica

L’autorità palestinese sta valutando di citare in giudizio il Regno Unito per la Dichiarazione di Balfour del 1917. Balfour_Declaration_in_the_Times_9_November_1917 2Con questa dichiarazione la Gran Bretagna ha promesso agli ebrei di tutto il mondo un focolare nazionale sul suolo palestinese. Nel corso dell’incontro degli stati arabi tenuto in Mauritania, questa settimana, il presidente dell’Autorità Palestinese, Mahmoud Abbas, ha invitato i paesi arabi a sostenere l’iniziativa della ANP (Autorità Nazionale Palestinese) di citare in giudizio il Regno Unito. All’inizio del XX ° secolo, la Gran Bretagna era una potenza coloniale che controllava quasi due terzi del mondo, tra cui la Palestina. La dichiarazione Balfour nel 1948 ha posto le basi per l’occupazione israeliana di oltre il 70% dei 27.000 chilometri quadrati della Palestina.

Sempre nel vertice degli stati arabi tenuto questa settimana si è sottolineato che le iniziative di pace con Israele devono basarsi sul completo ritiro dai territori arabi che Israele ha occupato nel 1967, tra cui la Cisgiordania, Gerusalemme Est e la Striscia di Gaza, così come le alture siriane del Golan.

Per quanto riguarda le notizie di politica interna si segnala che nei territori occupati palestinesi si stanno organizzando le elezioni comunali. Alcuni commentatori ritengono che una volta effettuate queste elezioni, che si devono tenere entro ottobre, queste potrebbero favorire anche le elezioni presidenziali e politiche generali.

Sono 10 anni che i palestinesi nei territori occupati non tengono elezioni, questo a causa di una spaccatura geopolitica tra la Cisgiordania e la Striscia di Gaza.

Per IMEMC, Rami Almeghari da Gaza.

Cisgiordania e Gaza

Questa settimana, le truppe israeliane hanno ucciso un palestinese e ne hanno ferito a dozzine durante le invasioni nei vari villaggi e città della Cisgiordania, mentre una donna a Gaza è morta per complicazioni cliniche dovute a ferite riportate diversi anni fa durante un attacco della Israeli Defence Force.

Un uomo palestinese è stato ucciso, altri sette sono stati feriti quando i soldati israeliani hanno attaccato il villaggio di Surif, vicino a Hebron, all’alba di Mercoledì. Le truppe e i bulldozer hanno invaso il centro abitato e hanno circondato la casa di Mohammed al-Faqeeh, 29 anni, per poi demolirla e, al termine delle operazioni, i soldati hanno sparato due missili contro la casa demolita, causando la sua morte.

Almeno sette palestinesi sono rimasti feriti nei tumulti che sono seguiti  tra soldati israeliani e giovani del villaggio, che hanno lanciato pietre e bottiglie di vetro contro l’esercito occupante che ha sparato invece munizioni reali, oltre ai soliti proiettili in acciaio rivestiti e gas lacrimogeni. L’esercito israeliano ha dichiarato che al-Faqeeh aveva ucciso un colone illegale insediato a Hebron il mese scorso.

Martedì i soldati israeliani hanno sparato ferendo una ragazza palestinese vicino al checkpoint di Qalandia, a nord di Gerusalemme occupata. Secondo i media israeliani la diciottenne avanzava velocemente verso il terminal e i soldati le avrebbero sparato poiché non ha obbedito all’ordine di fermarsi.

Precedentemente, ad Abu Dis, vicino a Gerusalemme, dozzine di palestinesi sono stati feriti in scontri contro i soldati israeliani che tentavano di impedire una manifestazione in solidarietà con il prigioniero politico Bilal Kayed, in sciopero della fame. La Mezza Luna Rossa Palestinese ha riportato 30 feriti durante questi scontri, 9 colpiti da proiettili in gomma, 19 casi di soffocamento da lacrimogeno e due feriti alla testa.

Anche questa settimana l’esercito israeliano ha condotto almeno 70 incursioni militari nelle comunità palestinesi in Cisgiordania e a Gerusalemme occupata, durante le quali sono stati sequestrati 94 civili palestinesi, tra cui 22 bambini.

Il Ministero della Salute Palestinese nella striscia di Gaza ha riferito che mercoledì, una donna che era stata ferita nel 2001 dall’esercito israeliano è morta per le conseguenze della grave ferita. Hadia Abu Shammala era stata colpita in testa da un proiettile israeliano durante una raffica contro abitazioni a Gaza.

Ancora a Gaza, la marina israeliana ha attaccato diversi pescherecci palestinesi nella mattina di giovedì nell’area marina di Sudaniyya, a nord-ovest di Gaza city, sequestrando sette pescatori e confiscando le loro barche. Mercoledì il fatto si è ripetuto al largo della costa della città e sono stati sequestrati altri due pescatori dopo che i marinai israeliani avevano aperto il fuoco contro le loro barche.

Per IMEMC News, Ghassan Bannoura.

Conclusione

Questo è tutto da La settimana in Palestina. Questo era il report degli avvenimenti dal 23 al 29 luglio 2016 dai territori occupati.
Per ulteriori news potete visitare il sito imemc.org.
Report a cura di Maher Qassiss and me Eman Abedraboo-Bannoura.

Traduzione in italiano a cura di Associazione Amicizia Sardegna Palestina
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