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L’associazione Amicizia Sardegna Palestina partecipa al lutto della Unione dei comitati delle Donne Palestinesi e della famiglia per la  scomparsa della compagna presidente Maha Nassar, nota in Palestina e in Europa per il suo irreprensibile impegno nella lotta per la liberazione del suo popolo, per l’emancipazione della donna e per la costruzione di un percorso di pace nella giustizia.

Maha Nassar, ospite anche di recente a Cagliari, è venuta a mancare, stroncata da un male incurabile contro cui lottava da tempo, Venerdì 10 Ottobre.

Chi come noi ha conosciuto la sua straordinaria figura di donna e instancabile attivista non può che considerare la sua scomparsa una grave perdita per il popolo palestinese e per  tutti i progressisti del mondo.

La ricordiamo come straordinaria partner nei nostri progetti di solidarietà e cooperazione dal basso col popolo palestinese e come figura lucida nella analisi e concreta nella pratica della resistenza popolare all’occupazione.

L’unione dei Comitati delle Donne Palestinesi la ricorda come “risoluta nell’agire era sempre pronta, ovunque si trovasse, sia all’interno che al di fuori della Palestina, nei differenti campi della lotta, a spronare, a lavorare per la consapevolezza, per la ribellione, per la rivoluzione; proprio per la sua modalità di resistere alla occupazione israeliana – sempre in prima linea-, si era fatta conoscere e apprezzare dai nostri Palestinesi durante la prima e la seconda Intifada soprattutto come straordinaria leader delle donne. Così, anche durante la sua terribile lotta con il cancro, sino all’ultimo si è dimostrata partecipe al sangue dei martiri e ai loro sacrifici, fedele agli obiettivi del popolo verso la libertà e verso l’autodeterminazione”.

Alleghiamo qui una breve biografia della compagna Maha e invitiamo tutti coloro i quali volessero esprimere un ricordo o un pensiero sulla sua figura a lasciare un commento a questo post.

 Che la terra ti sia lieve, compagna Maha.

 Biografia di Maha

La compagna Maha nasce nella città vecchia di Gerusalemme, il 10 giugno 1954, dopo che i suoi genitori furono cacciati dal quartiere di Qatmoun a Gerusalemme ovest dopo la “naqba” del 1948.
Studia nella scuola di Gerusalemme “Khawla Bint Al Azwar”, in seguito al college “al Ummah”, al college “Al Ma’mouniyah” e presso la scuola femminile di Ramallah.
Successivamente lavora come volontaria nel rifugio di carità ortodosso a “Al Eizariyeh”.
Studia all’università di Birzeit, dove si specializza in fisica e, presso questa prestigiosa Università,  è una delle fondatrici dell’Organizzazione del Fronte Popolare contribuendo altresì alla fondazione della prima Commissione di lavoro volontario. Nel 1974 viene eletta Segretaria del Consiglio studentesco.
Insegna fisica nella scuola “Evangelica Luterana della Speranza” ma, successivamente si dimette per dedicarsi totalmente al suo impegno per le donne e fa un master in “Woman Studies”.
Arrestata più volte dalle autorità dell’occupazione israeliana nel corso degli studi universitari, dopo la laurea e durante il periodo di “attivismo nazionale”, patisce inoltre gli arresti domiciliari e il “confinamento a casa”.
Nel 1980 contribuisce alla fondazione del “Society of Palestinian Women’s Commitee” di cui è eletta presidente nel 1994 e rieletta, in seguito, altre due volte.
Nel 1987 contribuisce alla fondazione del “Highest Woman Council” una delle più importanti espressioni dell’Intifada.
La compagna Maha era nota per la sua modestia e la cura delle relazioni dirette con le “Women Bases”, così come era conosciuta per l’inflessibilità e l’intraprendenza e dedizione alla causa con le quali era riuscita a elevare la voce della Palestina attraverso le relazioni importanti e estese che aveva sviluppato con le forze liberali e progressiste in tutto il mondo.
A riconoscimento del suo attivismo riceve il premio di “Progressive Woman Struggler (Pasionaria)” dalla “Unified Leftist Spanish Organization”.
Era membro della “Administrative Assembly of the General Union of Palestinian Woman” e membro della “Administrative Assembly of the Woman’s Affaire Technical Committee”.

Sposata con quattro figli