DESTRA

Nuovo affondo di Gianfranco Fini su temi «elettoralmente» sensibili, laicità e immigrazione. Parole che hanno tutta l’aria di rispondere a un disegno determinato o per lo meno alla determinazione di distinguersi dal conformismo berlusconista regnante nel Pdl, e dal cattivismo leghista ormai moneta corrente nel centrodestra. E infatti in queste nuove esternazioni del presidente della camera c’entra l’intervista del ministro Roberto Calderoli al Giornale: «Berlusconi è uomo che non ama i grigi, è bianco o nero. Fini mira ad essere il numero due e in futuro il numero uno, per questo ha deciso di essere l’uomo del grigio». Al leghista, va da sé, non piace. «Fini è stato eletto come il sottoscritto, né più né meno. Non dovrebbe dare addosso a posizioni che sono nel programma di governo che lui stesso ha condiviso», insomma, «sta creando disorientamento nell’elettorato»,

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