FATAH

È rivolta in Fatah contro la decisione presa dal leader del partito e presidente dell’Anp Abu Mazen di affidare al premier uscente Salam Fayyad la formazione di un nuovo governo «transitorio». A guidare la protesta sono alcuni alti dirigenti di Fatah, come l’ex ministro Azzam al Ahmad. Le contestazioni hanno costretto Fayyad a «riconsiderare» l’incarico ricevuto dal presidente e a rinviare la scelta dei possibili ministri. Fatah da lungo tempo chiede che la poltrona di primo ministro venga affidata ad uno dei suoi leader, in modo da poter recuperare il rapporto con la popolazione minato anche dal ruolo svolto sino ad oggi da Fayyad, un indipendente che piace molto ad americani ed europei. Il fermento in Fatah è acuito dalla decisione di Abu Mazen di convocare per il prossimo primo luglio il tanto atteso (da 20 anni) congresso del partito non all’estero, come era stato deciso, ma in Cisgiordania. In questo modo i dirigenti di Fatah in esilio, schierati contro Abu Mazen, non potranno prendervi parte. Da Gaza Hamas fa sapere che la nascita di un nuovo governo in Cisgiordania minerà definitivamente i negoziati per la «riconciliazione nazionale» che dovrebbero riprendere tra qualche giorno al Cairo.