GAZA:”VIVA PALESTINA” RIPRENDE VIAGGIO

Il convoglio partito il 18 settembre da Londra e’ rimasto fermo per due settimane in Siria a causa degli ostacoli posti dalle autorita’ egiziane al suo arrivo ad El Arish. Dall’Italia 50 mila euro per scuola e sanità, otto veicoli di cui una ambulanza e un’auto medica.

Roma, 15 ottobre 2010, Nena News – Dopo quasi due settimane di stop forzato nel porto siriano di Latakya , il convoglio «Viva Palestina 5» sta per riprendere il suo viaggio verso la Striscia di Gaza. Secondo un comunicato diffuso dall’organizzazione, la nave  (forse saranno due) con a bordo le centinaia di veicoli carichi di aiuti per la popolazione di Gaza stretta nel rigido blocco israeliano, dovrebbe salpare domenica. Kevin Owen, il coordinatore del convoglio, ha confermato l’autorizzazione all’arrivo del convoglio al porto di el Arish e al suo ingresso nel territorio egiziano.

“Viva Palestina 5″ , partito lo scorso 18 settembre in Europa, è composto dalle delegazioni di 30 paesi che si sono riunite in Siria. Gli attivisti sono oltre 400 e 35 di loro erano sulla Mavi Marmara, la nave della Freedom Flotilla diretta a Gaza dove lo scorso 31 maggio un commando israeliano uccise nove cittadini turchi. L’Italia partecipa con 14 attivisti e aiuti per 50 mila euro (scuola e sanità), una ambulanza e un’auto medica.

In queste ultime due settimane, gli egiziani hanno posto veti e condizioni verso le persone e persino l’imballaggio delle merci. Il Cairo ha imposto agli attivisti di «Viva Palestina 5» di poggiare l’intero carico su pallet (pedane di legno o plastica) e di riclassificare le merci secondo nuovo criteri. Ciò ha costretto i volontari a scaricare il materiale giunto  in Siria e a disporlo secondo le regole egiziane all’interno dei veicoli. L’Egitto in ogni caso continua ad opporsi all’ingresso nel suo territorio dell’ex deputato britannico George Galloway – storico promotore di «Viva Palestina» – giunto nei giorni scorsi in Siria per unirsi al convoglio. Sulla «lista nera» del Cairo ci sono anche altri nomi. A gennaio Galloway venne espulso dopo i gravi incidenti divampati al porto di el Arish, provocati dalla polizia egiziana intervenuta con violenza contro i partecipanti a «Viva Palestina 4». Galloway l’altro giorno, rivolgendosi alle centinaia di attivisti giunti da ogni parte del mondo, ha evidenziato la partecipazione di delegazioni di tutta l’area che va dal Bahrein fino alla Turchia e messo in luce le potenzialità dei paesi arabi che, ha sottolineato, «se solo volessero», con le risorse economiche di cui dispongono, «potrebbero piegare la politica di Israele» nei confronti di Gaza.

Si allungano intanto i tempi per la Freedom Flotilla 2. Al meeting tenuto a Ginevra nei giorni scorsi il comitato promotore internazionale ha fissato la partenza alla primavera 2011 invece del prossimo dicembre, in modo di muovere insieme tutte le navi disponibili. Sono in allestimento molti più battelli del previsto. Dovrebbero essere oltre venti, anche dagli Usa. Il prossimo incontro internazionale si  svolgerà in Italia prima della fine dell’anno, per rimarcare la partecipazione di una nave italiana (la “Stefano Chiarini”) alla Flotilla 2.

Nena News