Gaza:


Il rapporto dell’Onu accusa Israele di aver commesso gravi violazioni nel corso dell’ultima guerra a Gaza. Un rapporto delle Nazioni Unite ha denunciato che nelle tre settimane di guerra di inizio anno Israele a Gaza “ha colpito e terrorizzato” i civili con un attacco sproporzionato.

 

Il giudice Richard Goldstone, a capo dell’inchiesta, ha ferito che la relazione evidenzia come Israele abbia preso di mira i civili e usato una forza eccessiva nell’operazione militare partita il 27 dicembre scorso.

 

“L’inchiesta ha concluso che le Forze di Sicurezza Israeliane (IDF) hanno commesso azioni qualficabili come crimini di guerra e in alcuni casi come crimini contro l’umanità”, ha detto l’ex procuratore sudafricano Golstone.

 

Durante la guerra sono stati uccisi più di 1400 palestinesi, un terzo dei quali era formato da donne e bambini. Tredici, gli israeliani morti.

 

Pesanti critiche

 

Il rapporto di Goldstone, arrivato al termine di sei mesi di inchiesta, sarà presentato al Consiglio delle Nazioni Unite per i Diritti Umani questo mese, evidenzia come Israele abbia attaccato deliberatamente i civili, abbia omesso di prendere precauzioni per minimizzare la perdita di vite fra i civili, e porta evidenti prove delle “gravi violazioni” della Convenzione di Ginevra commesse dalle forze israeliane. Ha detto Goldstone: “Nei mesi successivi alla fine della guerra, diverse organizzazioni per i diritti umani, sia locali che internazionali, hanno portato le prove dei crimini di guerra di Israele”.

 

Goldstone ha aggiunto che in questo conto vanno inclusi “l’uccisione di civili che sventolavano una badiera bianca… il fuoco deliberato e ingiustificabile contro i rifugi delle Nazioni Unite… e l’uccisione di più di 300 bambini nonostante le armi più precise del mondo in dotazione all’esercito israeliano”

 

Il rapporto mette anche in luce che “gruppi armati palestinesi hanno commesso crimini di guerra e  probabilmente crimini contro l’umanità” attraverso il lancio di missili nel sud di Israele”.

 

Ma le criche della relazione si concentrano più fortemente su Israele e solo quattro paragrafi delle sette pagine complessive sono dedicati alle violazioni palestinesi.

 

Sherine Tadros, corrispondente da Gaza di Al Jazeera ha detto: “Il tema ricorrente nella relazione delle Nazioni Unite è l’idea dell’impiego sproporzionato della forza da parte di Israele nonchè il fuoco deliberato sui civili”.

 

“Non c’era nessun modo di poter avvertire avvertire i civili dell’arrivo dei missili”

 

“Crimini di guerra israeliani”

 

Per avvisare la popolazione degli imminenti attacchi gli israeliani dicono di aver aviolanciato volantini e fatto migliaia di chiamate ai cittadini di Gaza, ma dopo aver lanciato i volantini e averli chiamati non gli hanno poi lasciato alcuna possibilità di fuga”.

 

“Anche il rifugio delle Nazioni Unite è stato colpito”.

 

Il rapporto denuncia che a Gaza ci sono stati da parte di Israele “numerosi casi di attacchi deliberati ai civili” e alle proprietà dei civili.

 

Il lancio di bombe al fosforo bianco e l’uso di artiglieria ad alto indice esplosivo sono segnalati come “violazioni del diritto umanitario” da parte israeliana.

 

I relatori hanno suggerito che il Consiglio di Sicurezza dell’Onu chieda a Israele e all’Autorità Nazionale Palestinese di avviare entro tre mesi proprie indagini sul conflitto, aggiungendo che nel caso una delle due parti dovesse rifiutarsi, entro sei mesi il Consiglio dovrebbe rimettere il caso al procuratore della Corte Penale Internazionale (CPI) dell’Aia.

 

Rifiuto “sorprendente”

 

Un portavoce di Hamas, Fawzi Barhoum, ha detto ad Al Jazeera: “Il rapporto dell’Onu fornisce la prova ulteriore dei crimini di guerra commessi da Israele durante l’attacco a Gaza”, rivolgendosi poi alla comunità internazionale affinchè i criminali di guerra israeliani possano essere messi a processo.  

 

Israele, che ha rifiutato di collaborare con gli inquirenti, ha definito “prevenuto nei confronti di Israele” il Consiglio per i Diritti Umani dell’Onu, accuse respinte da Goldstone e dai suoi tre collaboratori.

 

Goldstone ha comunque esortato entrambe le parti ad avviare le indagini sul conflitto.

 

Mark Regev, un portavoce del governo israeliano, ha negato l’ipotesi che l’esercito abbia preso di mira civili nel corso della sua campagna contro Hamas, al governo nel territorio palestinese.

 

“Israele non colpisce i civili. E’ anzi vero il contrario – noi facciamo ogni sforzo per non vedere le popolazioni civili vittime del fuoco incrociato” ha affermato ai microfoni di Al Jazeera.

 

Israele afferma di aver aperto oltre 100 inchieste su accuse di presunte trasgressioni, ma ha chiuso la maggior parte di esse in quanto le accuse si sarebbero dimostrate prive di fondamento.

 

Goldstone ha detto ad Al Jazeera: “Sono sorpreso che Israele abbia così rapidamente letto, e altrettanto rapidamente respinto, un rapporto di 575 pagine”.

 

Goldstone, ex procuratore capo della Corte Internazioinale per la ex Jugoslavia e il Rwuanda ha guidato l’inchiesta condotta attraverso decine di interviste e indagini.

 

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