Joachim

Prima di pentirsi e diventare dissidente era uno degli inquisitori più implacabili della Stasi, la polizia segreta di Berlino Est. La sua incredibile vicenda ha ispirato il film vincitore del premio Oscar

BERLINO – Era uno degli inquisitori più implacabili, era il prescelto per spezzare la resistenza morale dei dissidenti. Poi fu colto dal dubbio, cominciò a sentire comprensione per loro, lasciò il servizio. Da vigilante divenne un vigilato speciale, finì in carcere e sotto inchiesta. La storia di Joachim G., ex agente speciale della famigerata Stasi, ricorda da vicino quella del protagonista del memorabile film “La vita degli altri”. Come l’ufficiale della polizia segreta di Berlino Est nel film, anche Joachim G. (il cognome è celato in nome delle dure leggi tedesche sul rispetto della privacy) voleva eccellere nell’apparato repressivo, e finì contaminato dalla forza d’animo dei “nemici del socialismo”. Perse la fede nel regime, e il regime non glielo perdonò.

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