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Qualunque cosa accada, nulla sarà più come prima a Teheran. Qualunque cosa accada, che la protesta divampi incontrollata o al contrario segni il passo, che finisca per trionfare o si estingua, terrorizzata dal regime, colui che d’ ora in poi non merita altro che l’ appellativo di presidente non eletto, Ahmadinejad, è destinato a essere un presidente da strapazzo, illegittimo, in declino. Qualunque cosa accada, qualunque sia l’ esito della crisi scoppiata quindici giorni fa per lo scandalo di una frode elettorale di cui non si può più seriamente dubitare, nessun dirigente iraniano oserà comparire sul palcoscenico mondiale, né presentarsi ai negoziati con Obama, Sarkozy, Merkel, senza essere circondato non già dall’ aureola di luce sognata da Ahmadinejad, come disse durante il suo discorso alle Nazioni Unite nel 2005, bensì dalla nube sulfurea che appesta gli imbroglioni e i macellai.

continua…