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La «rivoluzionaria» regina dell’Uttar Pradesh, ago della bilancia del paese «Sono una dalit, una di voi». Al comizio della chief-minister dello stato semifeudale sulla piana del Gange, il paese delle caste. Tra promesse di riscatto per ora non mantenute e statue a se stessa, «Behenji» è una minaccia per le classi dominanti
Il tono è piatto, non alza mai la voce, legge per un’ora da un testo scritto. Nulla che lasci pensare a una trascinatrice di folle. Eppure la signora Mayawati Kumari, 53 anni, è una figura emergente sulla scena politica indiana: figlia di una modestissima famiglia dalit (i fuoricasta, una volta chiamati «intoccabili»), oggi è la chief minister (capo del governo) dell’Uttar Pradesh, uno stato di 190 milioni di abitanti che manda ben 80 deputati al Lok Sabha, camera bassa del parlamento nazionale: non foss’altro che per i numeri, uno stato decisivo nelle sorti politiche dell’India.

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