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Alle urne un paese di 70 milioni di abitanti (in gran parte giovani) e 47 milioni di telefonini. Tra aspettative e sospetti di brogli per le troppe schede fatte stampare
Le aspettative sono al massimo. Oggi l’Iran va alle urne per eleggere un presidente della repubblica, dopo una campagna elettorale che ha mobilitato grandi folle e suscitato grandi passioni, dibattiti rancorosi e scambi di accuse feroci. Una campagna giocata molto per le strade ma anche in faccia a faccia tra i candidati in tv (una novità per l’Iran), nel tradizionale lavoro di volantinaggi e porta a porta condotto da migliaia di giovani volontari e poi sul web, nei filmati su Youtube, le pagine su Facebook, gli spot diffusi via telefonino…

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