Libano:

Parla uno dei più stretti collaboratori di Nasrallah: Hezbollah ha diritto alle sue armi e al veto in parlamento
Hezbollah riconosce il risultato delle elezioni di domenica scorsa e guarda avanti, rendendosi disponibile a partecipare a un governo di unità nazionale con la maggioranza filo-Usa capeggiata dal sunnita Saad Hariri. Del movimento sciita sulla scena politica libanese, della questione dell’arsenale di Hezbollah ma anche del quadro regionale e di possibili rapporti con gli Stati Uniti di Barack Obama, abbiamo parlato ieri con Ali Doghmush. Personalità emergente e responsabile esteri di Hezbollah, Doghmush è uno dei più stretti collaboratori del segretario generale del movimento Hassan Nasrallah.
Tutti davano per favorito l’«8 marzo», la vostra coalizione, ma alla fine ha vinto il «14 marzo» di Saad Hariri. Come spiegate la sconfitta?
I motivi sono diversi. È stato determinante, ad esempio, il flusso di denaro che la maggioranza ha fatto arrivare in alcuni distretti elettorali e che è servito a comprare i voti di molte migliaia di persone. Ha poi influito il clima che, a livello locale e internazionale, è stato creato allo scopo di persuadere i cittadini che una vittoria di Hezbollah e dei suoi alleati avrebbe trasformato il Libano e portato alla guerra.

continua…