TURCHIA

l tribunale penale di Ankara ha chiesto ieri l’apertura di un processo a carico del presidente della Repubblica turca Abdullah Gul, accusato di aver falsificato documenti riguardanti la sua posizione nell’ambito di una vicenda di finanziamenti illeciti ai partiti. Lo scandalo, conosciuto come «dei trilioni persi», iniziò nel 1998 quando il principale partito di destra d’ispirazione islamica, Partito del Benessere, fu sciolto dalla Corte Costituzionale per «attività antilaiche», continuando però a beneficiare in maniera illecita di ingenti finanziamenti pubblici. Il processo che ne seguì si concluse nel 2006. 50 dirigenti del partito furono condannati a un anno di carcere, mentre il leader nonché ex premier Necmettin Erbakan venne punito con 28 mesi di reclusione, interrotti lo scorso 19 agosto dalla grazia concessagli proprio dal presidente Gul, che aveva rivestito cariche di governo durante il mandato di Erbakan. A discapito dell’immunità di cui Gul oggi gode in quanto capo dello Stato, il tribunale penale di Ankara ha insistito sulla necessità dell’effettiva uguaglianza di tutti di fronte alla legge.