ARGENTINA

Il giudice del tribunale di San Martín, Juan Manuel Yalj, tra il 28 ed il 30 aprile 2009 ha ordinato la comparizione, svolto l’interrogatorio di garanzia e disposto l’arresto di Juan Carlos Gerardi, Roberto Rossin, Alejandro Puertas y Héctor Maldonado in relazione al sequestro e all’omicidio del sindacalista italiano Martino Mastinu avvenuto nel 1976. Il prefetto navale Gerardi e gli altri sottufficiali, che erano stati condannati per gli stessi fatti a 24 anni di reclusione dalla II° Corte d’assise di Roma nel 2000 (sentenza divenuta definitiva con la conferma della Cassazione nel 2003), sono stati trasferiti alla Unità penitenziaria di Marcos Paz. José Luis Porchetto, anch’egli condannato in Italia, risulta deceduto. Il giudice Yalj aveva precedentemente indagato e arrestato alcuni alti ufficiali dell’esercito argentino per lo stesso crimine. Si tratta del generale Santiago Riveros (condannato in Italia all’ergastolo), del generale Fernando Verplaetsen e del colonnello Luis Saadi Pepa. Il sottosegretario ai diritti umani del governo argentino, Luis Alen, ha manifestato la volontà di far intervenire lo stato nel processo a fianco delle parti civili.