Beffa all’ONU: la volpe a guardia del pollaio

Israele presiede la VI commissione ONU di Gianfranca Fois

Nel marzo del 2013 l’allora vice ministro alla difesa Danny Danon, membro della lobby dei coloni nonché esponente del partito di destra Likud, affermava: Il nuovo governo rafforzerà gli insediamenti in Giudea e Samaria, la Galilea ed il Negev”.

Analogamente nel 2014 il ministro israeliano all’edilizia sosteneva con forza la ripresa degli insediamenti per imporre la sovranità di Israele nella zona C.mappa

L’anno scorso la nuova coalizione di governo, di cui fa parte il partito di estrema destra Casa Ebraica, ha approvato la costruzione di 900 case negli insediamenti di Gerusalemme Est. Questo annuncio ha determinato l’intervento del Segretario generale dell’ONU che considera l’atto illegale in base al diritto internazionale.

 

settlementNonostante ciò pochi mesi dopo Netanyahu annuncia la costruzione di 300 insediamenti in Cisgiordania e la costruzione di 540 unità abitative a Gerusalemme Est.

Questo è solo un esempio di quanto Israele tenga in dispregio gli interventi dell’Onu e il diritto internazionale.

Ebbene proprio Israele, e quindi Danny Danon divenuto nel frattempo ambasciatore all’Onu, è stata nominata a capo della VI commissione delle Nazioni Unite.

La VI commissione ONU si occupa della violazione dei diritti umani e dell’adozione di risoluzioni su questo argomento che costituiscono uno strumento di valutazione della condotta degli Stati.  A questa attività si sono aggiunti più di recente l’assistenza tecnica e la consulenza sui diritti umani nel loro complesso, ma in particolar modo il diritto allo sviluppo, ad un migliore tenore di vita, il diritto alla pace e alla sicurezza. Ha l’incarico inoltre di preparare testi sul diritto internazionale.

E’ veramente inconcepibile e scandaloso perciò che tale commissione dall’aprile 2016 sia presieduta da Israele che da più di 60 anni viola ripetutamente le risoluzioni dell’ONU senza pagarne le conseguenze.advertaisment

E’ veramente inconcepibile e scandaloso soprattutto perché la classe dirigente israeliana pratica una continua discriminazione nei confronti dei Palestinesi tanto che si può parlare di vero e proprio regime di apartheid, esercitando violenza in varie forme, utilizzando la detenzione amministrativa (cioè senza limiti di tempo e senza indicazione dei capi di imputazione) anche per bambini palestinesi e esecuzioni senza processo verso i Palestinesi che considera suoi oppositori. Costringe in modo brutale quasi due milioni di persone nella striscia di Gaza, che ha bombardato ripetutamente anche con armi illegali, in 365 Km quadrati. Gli abitanti di Gaza vivono tra le macerie a causa delle dure restrizioni del governo israeliano che ha quasi del tutto bloccato l’arrivo di materiale edilizio, con pochissima acqua idonea al consumo umano (3%), con difficoltà energetiche. Sono solo alcuni esempi delle attività di Israele che vanno contro i principi del diritto internazionale e in opposizione ai diritti umani che dovrebbero essere garantiti dalla VI commissione.

A questo punto le parole con cui Danon ha commentato la sua nomina: “Siamo lieti di avere l’opportunità di condividere la nostra competenza con gli altri paesi del mondo” non possono che farci rabbrividire.