BOLIVIA,

Il pubblico ministero boliviano che indaga sul caso della presunta banda accusata di voler «provocare la divisione del paese» e di attentare alla vita del presidente Evo Morales e di altri esponenti del governo, ha coinvolto nel caso il governatore della provincia di Santa Cruz, Ruben Costas, e numerosi imprenditori delle province ribelli. Il pm Marcelo Sosa ha detto che Costas, il presidente del «Comitè pro Santa Cruz» Branco Marinkovic, il presidente della federazione allevatori di Santa Cruz Guido Nayar, il leader degli imprenditori Pedro Lloviò e il presidente della «Camera agropecuaria del Oriente» Mauricio Roca avrebbero appoggiato le attività della presunta banda terrorista con denaro, appartamenti e informazioni. Il gruppo – cinque persone guidate dal boliviano-ungherese Eduardo Sosza – era stato attaccato il 16 aprile dalle teste di cuoio boliviane in un albergo di Santa Cruz. In una sparatoria piena di misteri, tre dei presunti terroristi erano stati uccisi. Tra convolti nel complotto, secondo il pm, anche un generale in pensione e un gruppo di «diritti umani» guidato dal controverso anticastrista cubano Armando Valladares.