Cave

In Israele cominciano a scarseggiare i materiali per l’edilizia. Anzi, stando a uno studio fatto realizzare dal governo, tra un decennio lo stato ebraico potrebbe ritrovarsi senza più laterizi. Un bel problema per una nazione in continua «espansione», costantemente impegnata nella costruzione di nuovi insediamenti nei territori occupati della Cisgiordania.
È proprio da questi territori, dalle cave in terra di Palestina, che Israele si rifornisce – illegalmente – di sabbia, ghiaia e pietra per costruire persino le stesse case degli insediamenti ebraici. La denuncia arriva dall’Istituto di ricerche applicate di Gerusalemme (Arij) e da Yesh Din, organizzazione israeliana per la difesa dei diritti umani con sede a Tel Aviv, che hanno accusato alcuni costruttori israeliani di estrarre illegalmente in Cisgiordania materiali destinati all’edilizia; attività estrattive in cave che, trovandosi nei territori occupati, vengono operate naturalmente sotto la giurisdizione delle Forze
armate israeliane.

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