Comunicato

Si scappa dall’assedio e la fame di gaza per morire nel mediterraneo

Abbiamo appreso dai mezzi di informazione e da organizzazioni umanitarie della tragedia in cui versano piu’ di 150 palestinesi nel tentativo di sbarcare sulle coste calabresi.
Possiamo dire con certezza che questa tragedia ha dei responsabili ben precisi a partire dagli stati che esercitano l’embargo contro la nostra popolazione che gia’ vive sotto attacco e assedio dell’esercito d’occupazione sionista , ma anche il silenzio e’ complice e gioca a favore del crimine che si consuma a gaza .

Vogliamo ribadire che la situazione che si vive a gaza ha prodotto la tragedia di 150 nostri compatriotti , e le responsabilita’ vanno cercati in quel contesto.
Vogliamo rivolgerci a tutte le realtà politiche e sociali per alzare la voce contro l’embargo infame che colpisce la popolazione palestinese , non si puo stare zitti di fronte regie criminali di questa portata che riguardano tutta la comunità internazionale.
Chiediamo alle autorita’ italiane di aver cura dei nostri compatriotti e trattarli come vittime della repressione feroce nei confronti del nostro popolo.
Invitiamo tutte le realta palestinesi a coordinarsi per far fronte a questa emergenza, e per essere vicino alle vittime di questo e di tutti i drammatici naufragi che avvengono ormai da anni nel mediterraneo.
Chiediamo l’immediato intervento della lega araba, e delle rappresentanze diplomatiche arabe per garantire un rientro dignitoso delle salme e dei sopravvissuti .

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Udap 30 ottobre 2007