E

Il fondatore del Fronte Popolare di Liberazione della Palestina si è spento Sabato alle 20:15 ad Amman.

 

“Ha avuto un grave attacco cardiaco e si è spento immediatamente”. Così Leila Khaled, dirigente e parlamentare del PFLP, ha annunciato la scomparsa, all’età di 81 anni, di George Habash (Al-Hakim).

Nato a Lydda il 2 Agosto 1926 da una famiglia di commercianti di religione greco-ortodossa, laureato a Beirut in medicina, ha partecipato sin da giovane alla lotta per la causa palestinese e araba, fondando, insieme a Wadie Haddad, nel 1951 il Movimento Nazionalista Arabo (Harakat Al Qawmeyon Al Arab).

Dalla sezione palestinese del ANM nasce nel 1967 il Fronte Popolare di Liberazione della Palestina, principale forza politica della sinistra palestinese, costituito su princìpi marxisti-leninisti e rivoluzionari. Dopo il settembre nero (1970) lascia la Giordania e si rifugia in Libano.

Leader dell’opposizione di sinstra ad Arafat dentro l’OLP, nel 1974 si oppone alla svolta del Consiglio Nazionale Palestinese che sancisce l’abbandono della linea storica del movimento – un unico stato democratico e laico – per sposare quella dei “due popoli – due stati”.

La fomazione da lui diretta si renderà artefice di numerose azioni di guerriglia di rilevanza internazionale – tra le quali alcuni dirottamenti aerei – che contribuiranno a mantenere alta l’attenzione mondiale sulla causa palestinese, mettendo più volte in grossa difficoltà i governi israeliani e i loro alleati occidentali.

Nel 1977 si riavvicina all’OLP per contrastare le trattative con israele del presidente egiziano Sadat, e dopo l’invasione israeliana del Libano (1982) si sposta a Damasco. Nel 1992, dopo la prima intifada, si oppone agli accordi di Oslo. Nel 2000 lascia la direzione del partito per motivi di salute ad Abu Ali Mustapha (successivamente assassinato dal governo israeliano), pur mantenendo un ruolo attivo e conservando una grande stima in tutte le formazioni politiche palestinesi.

Numerose le reazioni e le espressioni di cordoglio in Palestina e nel mondo.

Il Fronte Popolare di Liberazione della Palestina afferma che con la sua scomparsa “il popolo palestinese e la nazione araba hanno perso una icona ed un simbolo della loro resistenza, che con fermezza e impegno ha combattuto per settant’anni contro le forze dell’oppressione e dell’ingiustizia”. “Nonostante tutte le circostanze e le condizioni sfavorevoli” prosegue il comunicato, “Al-Hakim si è sempre impegnato per la liberazione della Palestina, di tutta la palestina, dal fiume al mare”. “La palestina” conclude il Comitato centrale, ” ha perso con lui un dei suoi migliori militanti”.

Il portavoce di Abu Mazen, che ha dichiarato tre giorni di lutto nazionale e ha fatto sistemare una tenda per le condoglianze dentro la Muqata, a Ramallah, ha definito la morte di George Habash “la scomparsa di un leader storico, e una gran perdita per il popolo e per la causa palestinese”.

A Gaza, il leader di Hamas Ismail Haniya ha dichiarato che Habas “ha speso la sua vita a difendere la Palestina”, mentre a Damasco, l’alto dirigente Mohammad Nazzal ha affermato che nonostante le differenze ideologiche Hamas ha condiviso l’opposizione agli accordi dell’OLP con Israele: “Non ha semplicemente fondato un gruppo politico palestinese, Habash è stato un leader nazionale palestinese“.

Anche in Italia son numerose le dichiarazioni di stima per la figura di Habash.

La Confederazione Cobas “si stringe intorno al gruppo dirigente del FPLP – al suo segretario Ahmad Saadat tuttora prigioniero degli israeliani – all’Intifada e al popolo tutto, nell’impegno di contribuire a rafforzare le iniziative internazionali intese a sostenere in ogni sede i diritti inalienabili del popolo Palestinese.”

Anche la Comunità Palestinese di Roma e del Lazio in una lettera indirizzata al popolo Palestinese “ha voluto unirsi al dolore che ha colpito il nostro popolo con la perdita del Dott. George Habash”.

A partire da Lunedì, la Delegazione Generale Palestinese in Italia, riceverà a Roma, in piazza San Giovanni in Laterano, le condoglianze per la morte di Habash.