Genocidio

Lo scrittore turco Orhan Pamuk, premio Nobel per la letteratura nel 2006, tornerà sotto processo con l’accusa di «vilipendio dell’identità nazionale turca» per una sua dichiarazione sui massacri di armeni avvenuti ai tempi dell’Impero ottomano. Lo riferisce il quotidiano Hurriyet, dando notizia della sentenza emessa ieri dalla Cassazione turca che per la seconda volta in poco più di un anno ha rigettato il precedente giudizio di un tribunale di Istanbul, che aveva respinto le accuse rivolte a Pamuk e chiuso il processo contro di lui. Secondo i giudici della Suprema Corte, infatti, le querele sporte nei confronti di Pamuk per aver vilipeso la nazione turca erano valide e il tribunale di prima istanza commise un errore quando, nel giugno 2006, decise di respingerle e di non procedere contro lo scrittore perchè i querelanti non potevano rappresentare l’intero Paese. La frase contestata era stata pronunciata in un’intervista a una rivista elvetica, Pamuk aveva dichiarato: «Noi turchi abbiamo ucciso 30.000 curdi ed un milione di armeni e nessuno, tranne me, osa parlarne in Turchia». Questa dichiarazione che, secondo molti turchi, sarebbe stata «una vera autocandidatura di Pamuk al premio Nobel e la vera ragione del suo premio», scatenò molte polemiche in Turchia.

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