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Silvio Berlusconi è in Russia per rafforza­re i suoi saldissimi legami di amicizia con il Cremlino. La Nato, di cui l’Italia fa parte, sfida il nyet russo alle manovre in Georgia e ingaggia con Mosca un ping-pong di espulsioni stile guerra fred­da. Mezza Europa, quella dell’est, non perde occasio­ne per manifestare sospet­ti e timori sulle intenzioni strategiche della Russia. Barack Obama ha deciso di recarsi a Mosca il 7 e 8 lu­glio portando in dono una intesa di disarmo nuclea­re.

L’elenco delle incon­gruenze potrebbe conti­nuare, ma la diagnosi è già chiara: nei confronti della Russia l’Occidente espri­me una grave forma di ne­vrosi politica, aggravata da complicanze economiche e storiche. L’Italia e la Ger­mania (che è però meno acritica) detengono il pri­mato della solidarietà e dei buoni affari con Mo­sca. La Francia ondeggia nel suo tardo gollismo, e ha meno bisogno del gas russo.

continua…