La cosa non è così semplice. Lo sguardo di Kant voleva porsi oltre la terribile determinatezza di quegli eventi di morte, leggere e rappresentare il mondo non secondo una vaea chiacchie ra umanitaria, ma secondo le linee di una ragione pacifica, in grado di pensare la possibilità della riduzione dello spazio del male nella storia: il male e la violenza che si fanno sentire in un punto del nostro globo, si fanno sentire anche in tutti gli altri, è ancora Kant a parlare così. Già allora il mondo veniva considerato in qualche modo globale , la storia, mondiale, e in questo quadro il tema del riconoscimento reciproco diventava decisivo. Nell’uomo, scriveva Kant con una fiducia di cui cercava di trasmettere il sentimento, «si riscontra una disposizione morale pi forte, destinata a prendere il sopravvento sul principio del male».continua…