L’agenzia di stampa Safa ha riferito che domenica 9 giugno il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (FPLP) si è rivolto all’Autorità Palestinese (AP) chiedendo di cessare la sua politica razzista verso la Striscia di Gaza.
Nella dichiarazione, il Fronte ha affermato che l’attuale governo dell’AP sta seguendo le orme di chi l’ha preceduto riguardo le differenze tra Gaza e Cisgiordania.
Il Fronte ha affermato che la Striscia di Gaza è sotto l’assedio israeliano e che le sanzioni dell’AP hanno reso le condizioni di vita dei residenti insopportabili.
Allo stesso tempo, si legge nella dichiarazione, l’attuale governo, guidato dal Primo Ministro Mohammad Shtayyeh “non ha imparato la lezione dall’amara esperienza del precedente governo”, ribadendo che “questo governo è ancora più razzista del precedente, soprattutto per quanto riguarda il pagamento dei salari”.
Il comunicato afferma che l’AP non ha intrapreso nessuna azione politica di fronte alla fame e alla miseria della gente a Gaza, mentre ha aumentato i salari dei suoi ministri, nonostante avesse dichiarato di adottare misure di austerità per far fronte al deficit del proprio budget.
Aumentare gli stipendi degli attuali e dei precedenti ministri in un momento di crisi economica è una forma di “corruzione finanziara”, si afferma nella dichiarazione, che prosegue ipotizzando un’inchiesta su tale decisione e chiedendo che i funzionari ne rendano conto.
All’inizio di questo mese è stato reso noto che il Presidente palestinese Mahmoud Abbas ha approvato un aumento del 67% degli stipendi dei funzionari dell’AP – insieme ad altri benefit finanziari che ammontanto a decine di migliaia di dollari – mentre l’economia della Cisgiordania arranca e i dipendenti del settore pubblico hanno trascorso mesi con salari dimezzati.
Fonte: The Palestine Chronicle