KNESSET: ANCORA PIU’ RESTRIZIONI PER I PRIGIONIERI PALESTINESI

La Commissione legale del Parlamento israeliano approva nuovo disegno di legge, a danno dei detenuti palestinesi, incarcerati su basi nazionali/politiche: si allungano i tempi, dopo l’arresto, per ricevere visite del proprio avvocato.

Geusalemme 15 dicembre 2010, Nena News (foto AFP) – La Commissione legale della Knesset ha deciso lunedì di approvare un nuovo disegno di legge proposto dal ministro degli Interni Yitzhak Aharanovitch. Il decreto prevede che ai detenuti palestinesi, incarcerati su basi nazionali/politiche, non sia permesso d’incontrare i propri avvocati per un periodo della durata di anche sei mesi dopo l’arresto. Lo hanno riportato agenzie stampa palestinesi, Ma’an e anche la Imemc (International Middle East Media Center).

Il decreto legge modificherebbe la normative attuale sul trattamento dei detenuti, estendendo alle corti israeliane la facoltà di impedire ai prigionieri palestinesi di incontrare i loro legali, per un periodo superiore alle attuali tre settimane di detenzione. Anche se spesso le tre settimane si prolungano, come sottolineato da diverse organizzazioni che monitorano le condizioni dei prigionieri politici palestinesi. Un’altra modifica verrebbe introdotta in merito alle visite: il divieto a ricevere visite passa dalle 24 alle 86 ore; la nuova legge autorizza anche i direttori delle carceri ad impedire le visite ai detenuti anche 14 giorni consecutivi, a differenza dell’attuale limite massimo di cinque giorni, eriodo durante il quale l’unica visita consentita è quella del proprio legale.

Secondo il reportage del canale israeliano Channel 10, la Commissione legale avrebbe sostenuto la tesi di Aharanovitch, secondo cui I detenuti potrebbero fornire ai loro avvocati “informazioni sensibili” per la sicurezza, che potrebbero esporre Israele ad attacchi armati.

Red Nena News