No all’aggressione squadrista fascista da parte di militanti della Comunità Ebraica Romana
L’Unione Democratica Arabo Palestinese denuncia con sdegno e preoccupazione l’escalation che da giorni si sta montando in Palestina e chiede a tutte le amiche e gli amici della Palestina, al popolo palestinese, alle nostre comunità della diaspora di mobilitarsi e di agire in risposta agli attacchi da parte dell’occupazione sionista in corso e alle atrocità contro le città, i campi profughi e i villaggi della Cisgiordania e di Gaza.
Ovunque le strade sono piene di jeep e veicoli blindati e di soldati armati per uccidere, i cieli pieni di elicotteri Apache e F-16 che minacciano di far piovere morte sulla nostra gente. Sono già decine gli uccisi, centinaia i feriti dei palestinesi, l’invio di migliaia di soldati israeliani, le invasioni massicce e le razzie, le violente invasioni di case e gli arresti di massa di centinaia di palestinesi tra cui studenti, attivisti, parlamentari, leader politici e la presa di mira di ex prigionieri politici per ri-arrestarli e molestarli, la demolizione di case palestinesi a mano dell’esercito d’occupazione israeliano e la violenza crescente e dilagante dei coloni e gli attacchi contro i palestinesi e le loro terre in tutta la Cisgiordania dopo il rapimento di tre coloni israeliani, poi trovati morti, avvenuto nella provincia di Hebron alcuni giorni fa.
Questa brutale violenza da parte dello stato coloniale di apartheid, delle sue forze armate e dei suoi coloni è in aumento giorno dopo giorno. Questi crimini incontrano un vergognoso silenzio internazionale e una totale complicità.
Gli Stati Uniti, il Canada e l’Unione Europea hanno continuato a procedere come se nulla fosse e non hanno sollevato un singolo segno di protesta o di preoccupazione – al contrario, gli Stati Uniti continuano a spedire ogni giorno 10 milioni di dollari di aiuti per lo più militari verso lo stato di occupazione. È chiaro come siano partner a pieno dell’occupazione nella guerra in corso contro il popolo palestinese.
E come se ciò non bastasse, una vera e propria caccia all’uomo quella scatenata il 2 luglio 2014, pomeriggio, dalle milizie squadriste della Comunità Ebraica Romana contro attivisti di sinistra, giovani palestinesi o semplici cittadini romani che non erano d’accordo coi loro metodi.
Decine le persone sistematicamente aggredite dalle squadracce sioniste romane. Oltre 7 persone sono state mandate all’ospedale nell’indifferenza di forze dell’ordine, mondo politico e mass media. Diversi feriti hanno avuto pure paura di recarsi al Pronto Soccorso.
I sionisti fermavano tutti coloro che portassero una kefiah al collo o avessero tatuaggi e capi di vestiario di sinistra e davano il via al pestaggio, in gruppi organizzati di 12/15 persone. Agli aggrediti venivano sequestrati i documenti con la minaccia: “Siamo del ghetto, sappiamo dove abitate”.
La situazione è molto grave e gli atti squadristi da parte del sionismo romano avvengono ormai da diverso tempo, nell’assoluta impunità, nonostante i ripetuti pestaggi di studenti e compagni che passavano nella zona del ghetto e l’incredibile provocazione squadrista attuata addirittura al Corteo del 25 Aprile a Roma, a Milano e a Cagliari, le aggressioni sioniste squadriste contro le sedi di alcuni partiti di sinistra e contro la mostra sul massacro di Gaza del 2008/9 organizzata dalla sezione romana di Medici Senza Frontiere e la sparatoria contro l’Ambasciata Palestinese avvenuta ieri a Roma, le forze dell’ordine e del potere politico e giudiziario non hanno finora ritenuto opportuno fornire alcun tipo di risposta.
La zona del ghetto ebraico, da cui partono i raid dei picchiatori in kippah, è ormai zona franca, un pezzo extragiudiziale di Israele in territorio italiano, che risponde a regole e leggi proprie, nel quale la polizia non entra ma in cui agiscono milizie ebraiche come la famigerata LED, i cui componenti vanno varie volte all’anno ad addestrarsi in Israele.
Noi palestinesi continuiamo a resistere, a protestare, a vivere, a lottare, nonostante l’aggressione che minaccia la nostra esistenza quotidianamente, nonostante la complicità e il tradimento di funzionari dell’Autorità Palestinese che continuano a impegnarsi nella cooperazione di sicurezza con l’occupante, che sta conducendo una guerra ai campi profughi, alle città e ai villaggi palestinesi e vi invitiamo ad agire con urgenza per sostenere il nostro popolo sotto attacco. La solidarietà internazionalista mondiale con la Palestina e la resistenza del suo popolo contro sionismo, colonialismo e imperialismo è stata e sempre di più lo sarà una fonte di forza ed energia essenziale per noi.
Il silenzio deve finire e noi continueremo la resistenza fino alla nostra liberazione ed autodeterminazione.
UDAP
03/07/14