Libano,

WASHINGTON – Un filtro per auto all’interno del quale si poteva celare un microfilm. Un mobile con un pannello che proteggeva un apparato per le comunicazioni. Un contenitore termico all’interno del quale era stato piazzato un sensore. Chiavette Usb sofisticate. Poi mappe, computer, fotografie, videocamere, «cimici», cinture modificate, documenti contraffatti. L’arsenale degno di James Bond e’ stato sequestrato dalla sicurezza libanese nel corso di un’indagine che ha neutralizzato una rete spionistica del Mossad. L’operazione, infatti, si è conclusa con l’arresto di almeno 17 persone che per alcuni anni hanno monitorato le mosse del movimento sciita Hezbollah.

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