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Audizione per il governo italiano, unico in Europa
chiamato a rispondere sulle condizioni dei lavoratori stranieri

L’Organizzazione internazionale del lavoro esprime dubbi anche sui respingimenti verso la Libia
Il ministro del Welfare Sacconi protesta formalmente e diserta la conferenza

GINEVRA – Dopo il governo panamense, prima di quello etiope. L’audizione del governo italiano alla 98° conferenza internazionale del lavoro si è tenuta ieri pomeriggio, terza in programma tra le audizioni di altri 24 paesi, di cui nessuno europeo. Il governo è stato chiamato dall’Organizzazione internazionale del lavoro, Ilo, a rispondere delle pesanti accuse di discriminazione verso i lavoratori migranti e perciò di violazione della convenzione 143, ratificata dall’Italia nel 1981, che invece ne promuove la parità di opportunità e di trattamento. Il comitato di esperti dell’agenzia Onu ha chiesto chiarimenti anche sul decreto sicurezza e sull’accordo con la Libia, misure che destano perplessità nella comunità internazionale.

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