PARADOSSI

Prima li fa e impone agli immigrati di starci fino a sei mesi, poi li paragona a dei campi di concentramento in cui è meglio non entrare. Suona paradossale ma è la difesa letterale dei respingimenti in Libia da parte del presidente del consiglio. «È molto meglio esaminare nei luoghi di partenza se gli immigrati possano avere diritto di asilo. Altrimenti, non vorrei dirlo, ma questi campi di identificazione assomigliano molto a campi di concentramento». Non voleva dirlo ma invece l’ha fatto, in conferenza stampa all’Aquila con il presidente della Commissione europea Josè Manuel Durao Barroso.

continua…