RESPINGIMENTI

Sono stati intercettati l’altro ieri a 33 miglia da Lampedusa, e ieri sono stati riportati in Libia. Stavolta si tratta di 89 persone, tra cui 9 donne e tre bambini. E’ il quarto respingimento collettivo di migranti operato dall’Italia verso la Libia. In tutto sono 600 le persone intercettate in acque internazionali e riportate verso il paese nordafricano da cui erano partite per cercare di raggiungere l’Europa. Ma l’Italia non entra più con le proprie motovedette nelle acque libiche: si ferma prima (la Libia non gradisce l’ingresso di navi militari di apesi stranieri) e trasborda il carico umano su motovedette nazionali. Contro la politica dei respingimenti si è scagliato Thomas Hammarberg, commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa: «Il ministro dell’Interno rende praticamente impossibile l’accesso alla richiesta d’asilo politico da parte di persone che ne hanno bisogno. Questa situazione non può continuare». Critiche anche dall’Unhcr: «I respingimenti sono diventati il modo con cui il governo gestisce i flussi migratori».