Hamas


Il leader di Hamas ha lanciato un appello all’unità dei palestinesi per una riconciliazione prima delle elezioni, affermando che senza un riconoscimento del suo movimento da parte di Al Fatah, la democrazia non porterà all’unità.

 

Khaled Meshaal, che attualmente vive in esilio nella capitale della Siria, Damasco, sabato scorso ha rilasciato delle dichiarazioni dall’Egitto, dove sono in corso deli negoziati per lo scambio di prigionieri con Israele.

 

“Nessuna elezione presidenziale o parlamentare può aver luogo senza armonia e riconciliazione”, ha affermato Meshaal dalla capitale egiziana, Il Cairo.

 

“Respingiamo ogni proposta su elezioni da tenersi nella situazione attuale, con Gaza esclusa da elezioni che si terrebbero esclusivamente in Cisgiordania… Mettiamo in guardia contro ogni decisione affrettata in merito proposte avanzate da parte di Israele e Usa.

 

Obama plaude

 

Hamas nel gennaio 2006 ha vinto le elezioni ma è stata ignorata dalle potenze mondiali, il che ha aggravato il conflitto di potere tra le fazioni palestinesi.

 

Hamas attualmente controlla la Striscia di Gaza, presa nel 2007 dopo una serie di violenti scontri con le forze di sicurezza di Fatah. Fatah, guidata dal presidente palestinese Mahmud Abbas, ha invece base in Cisgiordania.

 

Meshaal ha affermato che Hamas accoglie favorevolmente “il nuovo tono” adottato dal presidente Usa Barak Obama, sottolineando però “che sarà posto alla prova dei fatti e non delle parole”.

 

Il suo commento deriva dal fatto che Israele ha dato il via libera a centinaia di nuovi insediamenti di coloni nei territori occupati della Cisgiordania nonostante la richiesta di un loro blocco avanzata dagli Usa.

 

Il problema degli insediamenti è il maggior ostacolo per  il processo di pace ora in fase di stallo, e recentemente ha causato una frattura nelle relazioni di Israele con Washington.

 

Meshaal ha proseguito ribadendo che “l’occupazione deve finire” e invocando “un ritiro di Israele sui confini del 1967” : “I nostri diritti all’indipendenza e all’autoregoverno devono essere riconosciuti”.

 

Avvertimento

 

Ha lanciato un monito contro la proposta di Israele, descritta come pericolosa, di sospendere temporaneamente gli insediamenti in cambio di una normalizzazione dei rapporti con i paesi arabi.

 

Sulla questione dello scambio dei prigionieri, Meshaal ha detto: “C’è stato uno sviluppo anche grazie alla  mediazione tedesca e alla partecipazione dell’Egitto che operano in coordinazione con noi”.

 

“Siamo ancora all’inizio; non abbiamo avuto modo di scendere nei dettagli o discutere di nomi, c’è ancora molta strada da fare che richiede pazienza”

 

La Germania e l’Egitto hanno cercato di mediare il rilascio di un soldato israeliano detenuto da Hamas, in cambio di centinaia di prigionieri palestinesi rinchiusi nelle carceri di Israele.

 

Gilad Shalit è stato catturato da Hamas nel corso di un raid di frontiera nel 2006

 

 

varsione originale inglese