REPORTAGE / Tra i disperati che lasciano la valle dello Swat circondata dall’esercito
Un esodo biblico, centinaia di migliaia di profughi come nel 1947
MARDAN (PAKISTAN) – Arrivano dentro furgoncini stipati oltre il verosimile, le donne inscatolate nel cassone, gli uomini pencolanti all’esterno, i bambini sul tettuccio insieme a bagagli, a qualche provvista, al ragazzino poliomielitico legato sulla sua carrozzella. Duecentomila profughi, finora l’unico risultato visibile della guerra che oppone l’esercito e i Taliban nella verde vallata dello Swat, a nord di Peshawar. Chi non ha parenti in grado di ospitarlo si affaccia nel campo di raccolta di Mardan, una polverosa città agricola all’imboccatura dello Swat.