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Il premier: «Profughi? E’ gente che paga il biglietto» Roma e Parigi: due destre saldamente al governo, due politiche repressive contro l’immigrazione. L’Eliseo alla ricerca di una nuova ideologia conservatrice non si fa consigliare dai «leghisti» ma dall’ex socialista Besson. Berlusconi invece glissa con fastidio su Fini e rilancia tutti gli slogan del Carroccio
Più si avvicina il giorno delle elezioni e più Silvio Berlusconi soffia sulla paura dell’immigrazione per togliere i riflettori e consensi alla Lega. Al punto che ieri dall’Egitto, dove si trova per un vertice con Mubarak, il premier si è lanciato in quella che in apparenza sembra una difesa del ministro degli Interni Roberto Maroni, ma che in realtà punta a rivendicare a se stesso e al Pdl la linea dura adottata contro i clandestini, relegando il titolare del Viminale al ruolo di semplice comprimario: «Maroni fa quello che dico io»,

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