La Piccola Lanterna di G. Kanafani – Recensione di Samed Ismail

Recensione “La piccola Lanterna”

Ghassan Kanafani nasce ad Acri nel 1936 e nel 1948 a seguito della Nakba,la pulizia etnica della Palestina, è costretto ad abbandonare la sua terra trasferendosi nel sud del Libano e poi a Damasco dove prosegue gli studi. Dopo aver intrapreso nel 1956 un’esperienza letteraria  e giornalistica nel Kuwait, nel 1960 va a Beirut dove lavora come giornalista, nel 1967 diventa portavoce del FPLP e ne dirige anche il giornale, al-Hadaf. L’8 luglio del 1972 viene assassinato dai servizi segreti israeliani assieme alla nipote Lamis.
I bambini sono gli uomini e le donne di domani, e quale modo migliore per avviarli al loro percorso di crescita se non con una storia? La fantasia è l’elemento che meglio contraddistingue l’infanzia e una favola è quanto di meglio per stimolarla. Così Ghassan Kanafani pensò di dedicare “La piccola lanterna” proprio alla sua nipotina Lamis, una storia fatta di disegni e parole, che si completano per dare un forte messaggio simbolico.
Una principessa deve assolvere al difficile compito lasciatogli dal padre prima di morire: portare il sole all’interno del palazzo. Una cosa sicuramente impossibile, se ci si ferma al significato letterale, ma quando poi la principessa arriverà alla soluzione del problema il saggio dirà del sole: “È troppo grande perché un uomo o una donna da soli possano prenderlo “.
Cos’è quindi il sole? È qualsiasi grande azione che un uomo voglia portare avanti, ma che richiede l’apporto di tutti, della massa di persone che in questo caso portano una “piccola lanterna”, che diventa a sua volta il simbolo del coraggio, magari modesto nel singolo individuo, ma che insieme a quello degli altri è in grado di abbattere le mura del palazzo reale.
Non è un caso che ad aiutare la principessa non sia il nobile saggio ma un povero vecchio, considerando anche le idee politiche dell’autore, che in sua nipote vedeva probabilmente la principessa di un domani, che dovrà  trovare la sua strada, ma che avrà al suo fianco sempre qualcuno pronto ad aiutarla e a spronarla nelle difficoltà. I due bigliettini arrivati alla principessa sono infatti due espedienti letterari che permettono a Kanafani di entrare direttamente nella fiaba.
Quello che questo scrittore-combattente vuole comunicare alle nuove generazioni è: usate la fantasia non per fuggire dalla realtà, ma per capirla meglio e per vederla nella sua unità. Non cercate la soluzione dei problemi chiudendovi dentro una stanza, e quindi dentro voi stessi, ma abbattete i muri che vi separano dalle altre persone, perché solo insieme agli altri sarete in grado di portare il sole dentro il palazzo.
La nuova edizione realizzata nel dicembre 2014 dall’Associazione Amicizia Sardegna Palestina, che comprende i 27 disegni con il testo in  arabo di Kanafani, restituisce all’opera la sua veste originale

Cagliari, 23.01.2015

Samed Ismail

(pubblicato su Le Monde Diplomatique inserto a  “Il Manifesto”)

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