Begin, Shamir, Sharon, Barak, Rabin hanno in comune due cose: sono terroristi e sono stati presidenti del governo israeliano. Sono terroristi non pentiti. Al più hanno goffamente tentato di negare l’evidenza storica, come i negazionisti che negano la shoà. Del fascista Netanyahu e delle sue nefandezze non è neppure il caso di parlarne; ne è piena la cronaca. Basta aprire i giornali e leggere (purtroppo più avanti dovrò invece riparlarne). Torniamo al titolo iniziale. Chi sono i terroristi.
Se si prendono diversi dizionari e si cerca la parola terrorista la definizione è più o meno simile: appartenente ad un gruppo che utilizza il terrorismo per destabilizzare un regime od un governo. La cosa si fa più interessante se si cerca la parola terrorismo. Il dizionario Treccani recita: terrorismo, uso di violenza illegittima per destabilizzare ecc… Cioè sembra che l’uso della violenza legittima non sia da considerare terrorismo. Ora torniamo ai presidenti del consiglio terroristi.
Begin , premio nobel per la pace, è colui che ha pianificato l’attentato terroristico all’Hotel King David ed il massacro di Deir Yassin. 91 morti il primo e più di 100 (ma secondo alcuni più di 250) il secondo. Motivo: cercare di conquistare una terra popolata da altre persone.
Shamir è responsabile degli attentati che hanno causato la morte del britannico Lord Moyne e dello svedese Folke Bernadotte (che volevano una più equa distribuzione delle terra popolata in maggioranza da palestinesi), ed è stato attivamente coinvolto anche nel massacro di Deir Yassin. Motivo: cercare di conquistare una terra popolata da altre persone.
Sharon è direttamente responsabile del massacro di Qibya ed è responsabile del massacro di Sabra e Shatila. 70 civili il primo e più di 3000 il secondo. Motivo: cercare di conquistare una terra popolata da altre persone.
Barak si è travestito da donna in un raid in Libano da lui organizzato contro i palestinesi, dove morirono 5 persone. Motivo: cercare di conquistare una terra popolata da altre persone.
Ytzhak Rabin, altro premio nobel per la pace…scusate…, qui mi fermo un attimo. Non che dia molta credibilità ai premi nobel, ma è possibile che un paese tra i più militarizzati del pianeta, condannato più e più volte da organizzazioni internazionali per crimini contro l’umanità, comandato da terroristi, sia anche quello che ha espresso più presidenti del consiglio premi nobel per la pace? Si, ovviamente è possibile, basta infiltrare le commissioni svedesi di sionisti. Rabin, dicevo, ha dato ordine di eseguire la pulizia etnica di 2 città, Lydda e Ramla. In questa operazione hanno perso la vita a causa di stenti più di 400 palestinesi.
Netanyahu ha fatto massacrare in un mese più di 500 bambini e più di 1700 adulti. Motivo: cercare di conquistare una terra popolata da altre persone.
Mohammad Ahmad Mahamra è uno dei due attentatori palestinesi che ha recentemente causato la morte di 4 persone a Tel Aviv. Motivo: opporsi alla conquista della propria terra da parte di una forza occupante.
Ansar Hussam Harasha è stata uccisa in un checkpoint a Tulkarem perché avrebbe tentato di accoltellare un soldato. Motivo: opporsi alla conquista della propria terra da parte di una forza occupante.
Maram Salih Hassan Abu Ismail è stata uccisa al checkpoint di Qalandiya vicino a Ramallah insieme a suo fratello Ibrahim Abu Ismail perché avrebbero tentato un attacco per accoltellare un soldato. Motivo: opporsi alla conquista della propria terra da parte di una forza occupante.
Ameer Fuad Al-Junaidi è stato ucciso insieme al suo amico Qasem Farid Jaber perché hanno aperto il fuoco in prossimità di una fermata di Bus vicino all’insediamento di Kiryat Arba nei pressi di Hebron. Motivo: opporsi alla conquista della propria terra da parte di una forza occupante.
Yousef Mustafa Tarayra è stato ucciso ad Hebron dopo che la sua auto ha speronato un veicolo militare. Motivo: opporsi alla conquista della propria terra da parte di una forza occupante.
Possiamo anche lasciar perdere il pronunciamento di molte organizzazioni internazionali che si sono espresse per il diritto alla resistenza da parte del popolo occupato. Vorrei invece ritornare alla definizione della Treccani. Quale violenza è da considerarsi illegittima ; quella che si esercita per occupare la terra altrui o quella che si esercita per resistere alla occupazione della propria terra?
Gianni Lixi Associazione Amicizia Sardegna Palestina